Oggi sulla pianura nevica
by Angelo Ricci
Oggi sulla pianura nevica. Ma non una nevicata per finta. Una nevicata vera. Che io me le ricordo ancora le parole del libro di geografia delle medie: “la Pianura Padana vede, a volte, la neve, specialmente in pieno inverno, ma si tratta solo di pochi millimetri, non più un paio di volte l’anno”.
Oggi sulla pianura nevica. E nei paesini persi tra le rogge e i fossi non ci sono in giro neanche i matti. Che poi, se guardi verso la campagna, non vedi nemmeno la differenza tra la terra e il cielo. È tutto bianco, un bianco un po’ grigio, ma è un bianco che non si ricorda della nebbia. La nebbia che magari ti capita addosso appena smette di nevicare. E allora addio al bianco. E ti ritrovi perso nel latte grigio, che non vedi nemmeno dove hai i piedi.
E se arrivi fino al confine dei paesini persi, dove l’asfalto delle stradine si mescola al giallo delle erbacce e i sassi dei cortili scappano fuori, fino a incontrare le zolle gelate e scure dei campi, senti solo un gran silenzio. Un silenzio bello, ma che, dopo un po’ ti pesa dentro.
Sulle statale invece passano i Tir che vanno alle logistiche. Alle logistiche che mangiano i campi e le rogge e i fossi. E sulla statale c’è un gran rumore. E anche quel gran rumore, prima o poi, ti pesa dentro.
Oggi sulla pianura nevica.