Millesimale
by Gianluca Mercadante
Egregio Amministratore, come credo lei sappia, stanotte verso le 2, l’inquilino del piano di sopra si è buttato dal balcone (lato strada). Secondo gli agenti della Polizia, rimasti fin quasi alle 5 sul mio, di balcone, per i dovuti rilievi, il signor XXXX XXXX è morto non a causa dell’impatto al suolo, ma perché, nella caduta, il suo cranio si è frantumato contro la mia ringhiera. Escluderei, data la dinamica, il fattore incidentale: lo scomparso si sarebbe gettato nel vuoto sbalzandosi dal centro esatto della propria ringhiera.
Qualora avesse optato per uno qualsiasi dei due angoli, sarebbe precipitato senza ostacoli – e, forse, lo avremmo ancora tra noi. La faccenda assume perciò una natura millesimale: in caso di suicidio, ha diritto un inquilino a morire nei miei millesimi? Non intendo impedire a nessuno di tentarlo, il suicidio, sempre nell’ambito dei miei millesimi, ma morire, ecco, sarebbe civile limitarsi a farlo nei propri. Spero vorrà farne argomento di dibattito nella riunione di settimana prossima.
Colgo l’occasione per porgerle distinti saluti, nonché le mie più sentite condoglianze; sappiamo tutti, qui, che lei e il compianto vi volevate bene.
Molto bene.